Ospedale di Cecina, serve personale anche al blocco operatorio
Cecina, il quadro delle criticità è destinato ad aggravarsi secondo il sindacato Fials: a rischio c’è l’erogazione dei livelli assistenziali richiesti dalla legge
CECINA. «A rischio l’erogazione dei livelli assistenziali richiesti dalla legge per il rispetto dei diritti dei cittadini e dei lavoratori». A tratteggiare lo scenario a tinte fosche sull’ospedale di Cecina è la segreteria provinciale del sindacato Fials che per evitare il collasso sollecita un piano di assunzioni straordinario.
Il termine indicato dal sindacato è la fine di questo mese, «quando verranno complessivamente a mancare nella Bassa Val di Cecina una decina di unità lavorative tra infermieri ed operatori socio sanitari». Posti lavoro che vengono definiti «indispensabili per fare funzionare i servizi che l’azienda ha coperto utilizzando contratti di lavoro interinali, adesso a scadenza». Il Fials ha contestato l’uso di tale strumento per coprire i posti in organico «perché il lavoro interinale ha comportato un aumento del costo di oltre il 21%, non garantisce stabilità ai servizi e incentiva il precariato».
Le criticità. Le criticità sono evidenti nei reparti e nelle attività territoriali «con un inevitabile ulteriore abbassamento dei livelli assistenziali», sottolinea la segreteria Fials. In particolare, «in tutto il dipartimento emergenza urgenza, pronto soccorso, breve osservazione intensiva, terapia intensiva e sub intensiva i parametri di legge previsti tra posti letto e numero di infermieri sono garantiti con estrema difficoltà».
Il sindacato racconta di «situazioni che abbiamo nel tempo rappresentato anche come possibili condizioni di eventi avversi per cui è necessario prevenire in termini di rischio clinico, ma che continuano ad essere “banalizzate”». E a titolo di esempio, evidenzia casi di «un unico infermiere al triage del pronto soccorso, soprattutto nel turno notturno, che dovrebbe controllare anche la sala di attesa, che però non è visibile dalla postazione». E ancora: «la permanenza di pazienti nella breve osservazione ben oltre i tempi previsti, che hanno trasformato quei posti letto in un reparto di medicina d’urgenza senza personale sufficiente». E nella gestione della terapia intensiva e sub intensiva mette in luce la presenza di «solo 3 infermieri per turno di cui uno costantemente impegnato a controllare ben 22 monitor. Inoltre, nel turno notturno manca anche l’operatore socio sanitario». Mentre nel blocco operatorio per garantire al tavolo chirurgico il numero indispensabile di infermieri «si fanno pronte disponibilità superando il numero di turni mensile contrattualmente consentito, costringendo il personale a turni stressanti».
Le richieste. Per il Fials occorre un piano assunzioni straordinario. E per questo il sindacato ha deciso azioni di protesta verso tutti i soggetti istituzionali che hanno assunto posizioni di sostegno alla vertenza sindacale, «ma che poi sembrano voler evitare situazioni di conflitto con l’Azienda sanitaria. Inoltre, verranno attivate in questi giorni iniziative di protesta e di lotta contro la direzione della Asl Toscana Nord Ovest.
Nonostante le azioni di lotta, messe in atto dal sindacato «alle quali hanno aderito in massa i lavoratori dell’ex Asl 6 e culminate in due scioperi, la direzione aziendale continua a limitare il potenziamento del personale per il 2016 a soli 12 infermieri e 8 operatori sociosanitari. La gravità di questa situazione è stata rappresentata ai componenti della 3ª Commissione regionale, al presidente della Conferenza dei sindaci Lippi. Alla loro attenzione abbiamo portato temi concreti che stanno fortemente penalizzando in termini sanitari la provincia livornese».
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