SANITÁ PRIVATA SOSPESE TUTTE LE CONVENZIONI
Dal primo novembre tutto a pagamento, dagli esami ai ricoveri
Sanità negata per tutti i pazienti della Campania a far data dal primo novembre prossimo. O meglio Sanità negata a chi non ha soldi, mentre per coloro che possono permettersi esami e ricoveri privati non cambia nulla. Continua la vertenza della sanità privata e si registra anche uno sciopero con vasta adesione, seppure, nel contempo c’è stata la revoca della manifestazione programmata a Napoli dai medici della Cimop (Confederazione italiana medici ospedalità privata). Anche i sindacati sono spaccati. Infatti c’è stata anche la marcia indietro, decisa nell’ultimo miglio da Cisl e Uil, sfilatisi anch’essi dalla protesta. Tuttavia non è servita a fermare la macchina messa in moto dalla Cgil. La linea dura marcata dal sindacato, ha segnato ieri una cospicua partecipazione. A scendere in piazza soprattutto i camici bianchi del comparto, infermieri, operatori dell’area sanitaria e amministrativi, ma anche una pattuglia di medici che lavorano sia nelle strutture pubbliche sia in quelle ex convenzionate. Il corteo si è mosso da Palazzo Santa Lucia, presso la sede della Regione, per raggiungere in tarda mattinata, attraverso il lungomare e via Partenope, Piazza Vittoria e da qui Piazza Dei Martiri, sistemandosi sotto Palazzo Partanna, dove ha sede la sezione Sanità di Confindustria. Quest’ultima, attraverso il presidente regionale Vincenzo Schiavone, è di fatto una costola dell’Aiop, la principale associazione di categoria guidata da Sergio Crispino che rappresenta le 63 Case di cura accreditate in Campania cui si aggiunge la Ruesch, completamente privata. Oggi, i rappresentanti della sanità privata si sono recati a Roma a raccontare al ministro cosa è stato delle Case di cura in sette anni di commissariamento. A parlare per Crispino saranno i numeri: una produzione standard di oltre 300mila prestazioni annue di cui 35-40mila non pagate (per 40-50 milioni). Budget sottostimati, risorse distribuite con criteri errati e soldi nel piatto anche per chi non consuma interamente il proprio budget annuo gli scogli da superare nel confronto di oggi al ministero. Ma tutte queste ragioni non sono servite a smuovere le acque. Dal primo novembre quindi tutte le strutture sanitarie private forniranno prestazioni (esami, ricoveri e quant’altro) esclusivamente a pagamento.
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