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Ci sono bambini da vaccinare, analisi rimaste in sospeso, vaccini anti influenzali, anziani che devono seguire terapie domiciliari ma sotto controllo, persone che hanno bisogno di presidi sanitari.  Il terremoto ha spazzato via tutto, interrotto ogni ritmo. Per cercare di ripristinare un minimo di normalità tra la terra che continua a tremare e le macerie, la centrale del 118 piemontese ha inviato a Norcia gli «ambulatori mobili».  

Si tratta di container che contengono le strumentazioni e i macchinari medici indispensabili per potere eseguire esami di routine, piccole medicazioni, vaccinazioni, distribuzione di presidi. Gli ambulatori sono gestiti da infermieri, i container sono stati forniti dalla centrale di Cuneo.

Spiegano dal 118: «Il modulo Pass della Protezione civile Piemonte va a sostituire la struttura dei poliambulatori a Norcia. Abbiamo sistemato tutto nel campo sportivo: un container farmacia, uno per i medici, un altro per gli infermieri, uno per gli assistenti sociali e uno per gli psicologi e uno per la farmacia. Poi anche due servizi igienici, uffici e tende che fungono da accettazione e nursery».

Il viaggio

La delegazione è partita il primo novembre ed è arrivata ieri mattina. È stato un viaggio durissimo: «Abbiamo incontrato tante difficoltà. I nostri camion e mezzi sono pesanti e le strade dissestate e interrotte. Siamo arrivati ieri alle sette, abbiamo scaricato tutto e fatto i rilevamenti. Attendiamo che il Comune ci fornisca l’energia elettrica».

Croce rossa

Dalla Croce rossa di Asti sono partiti un cuoco e un addetto alla logistica aggregati ai Nuclei operativi integrativi per l’emergenza di Torino. Stefano Robino, presidente del Comitato provinciale aggiunge: «Nei paesi terremotati ci sono già altri militi della nostra Croce Rossa. Organizziamo le partenze con gruppi a rotazione».

Colonna mobile

Ed è sempre Asti a portare in seno alla colonna del coordinamento regionale di Protezione civile quattro grossi padiglioni. Serviranno per allestire cucine e refettori. Ogni padiglione può contenere fino a 50 persone. Qui, oltre che per il pranzo e la cena, troveranno accoglienza durante il giorno tutte le persone che non sanno dove andare.

È fondamentale, infatti lo «stare insieme» in maniera solidale e fraterna. Stare a tavola insieme e affrontare gli enormi problemi con l’aiuto di tutti, dal personale sanitario agli psicologi, dai vigili del fuoco ai volontari aiuta a superare il dolore, lo sradicamento e il senso di smarrimento.

Non sono partiti gli alpini: «Aspettiamo disposizioni dal coordinamento nazionale» specifica Adriano Blengio.

http://www.lastampa.it/2016/11/03/edizioni/asti/ambulatori-da-campo-e-infermieri-a-norcia-iJ0pNcjongCplLiLK0adAK/pagina.html

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