Skip to main content

POZZUOLI – Nel centro Serapide hanno imparato a vestirsi, a fare la spesa, a curare un orto ed hanno persino appreso le basi di un mestiere come il pizzaiolo o la truccatrice. GENITORI  PREOCCUPATI  – Ma  ora  tutto  ciò  rischia  di finire,  con  inevitabili  conseguenze  sugli  ospiti  “speciali”  del centro di via Campana: persone affette da autismo che dal 2013 potevano beneficiare di un progetto  pilota  dell’Asl  Napoli  2  Nord.  Ad  agosto  scorso,  però,  il  contratto  che  legava l’azienda  sanitaria  ed  il  centro  Serapide  non  è  stato  rinnovato. E  ad  interrompersi  è  stato soprattutto il flusso di finanziamenti  che permetteva il mantenimento  dell’intero  progetto. Negli  ultimi  mesi,  però,  nulla  si  è  fermato  al  centro  Serapide,  ad  iniziare  dal  lavoro  degli operatori. Tra questi, 28 in tutto,  ci  sono  educatori, psicologi, psicoterapeuti  e logopedisti. Sono loro a prendersi cura dei 56 ospiti del centro che arrivano da tutta la regione. I genitori chiedono da tempo un incontro con il direttore dell’Asl Napoli 2 Nord.

INSORGONO  ANCHE  I  SINDACATI  – Questo  è  stato fissato  per  il  prossimo giovedì, ma i sindacati – Cgil­Fp, Cisl­Fp e Uil­Fpl – non ci stanno e due giorni prima faranno sentire la loro voce. Un appello affinché il progetto possa andare avanti è stato rivolto  al  governatore  Vincenzo  De  Luca  dall’associazione  per  l’autismo  “Almeno credo”. Così il presidente, Daniele Minichini: «In un momento  storico in  cui  sembra esserci tanta attenzione per la disabilità, e in modo particolare proprio per l’autismo, come è possibile che invece di creare nuove opportunità, ovvero incrementare quelle già in essere, si butti tutto all’aria così e si decida di recludere i ragazzi autistici nelle case, negando loro ogni forma di integrazione? – chiede Minichini a De Luca – Quale regressione subiranno questi ragazzi così sensibili vedendosi negate tutte le occasioni di socializzazione e monitoraggio clinico e terapeutico cui erano abituati?».

Un appello affinché il progetto possa andare avanti è stato rivolto al governatore Vincenzo De Luca dall’associazione per l’autismo “Almeno credo”. Così il presidente, Daniele Minichini: «In un momento storico in cui sembra esserci tanta attenzione per la disabilità, e in  modo  particolare  proprio  per  l’autismo,  come  è  possibile  che  invece  di  creare  nuove opportunità, ovvero incrementare quelle già in essere, si butti tutto all’aria così e si decida di recludere i ragazzi autistici nelle case, negando loro ogni forma di integrazione? – chiede Minichini a De Luca – Quale regressione subiranno questi ragazzi così sensibili vedendosi negate tutte le occasioni di  socializzazione  e monitoraggio  clinico  e terapeutico  cui  erano abituati?». INCONTRO DECISIVO – Il direttore dell’Asl, Antonio D’Amore, nei  giorni  scorsi  aveva precisato:  «l’Azienda  ha  effettuato  una  rivalutazione  dei  pazienti  attualmente  in  carico presso il centro così da avere un quadro aggiornato dei bisogni assistenziali». Resta tutto lo sconforto e la preoccupazione dei genitori: «Si può decidere il destino dei nostri ragazzi e di un progetto pilota senza constatarne, sul campo, la reale incidenza sulla società stessa?»

SU http://www.cronacaflegrea.it/pozzuoli-lasl-non-rinnova-il-contratto-a-rischio-lassistenza-per-56-autistici/

Leave a Reply