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Morta per piaga da decubito, esposto alla corte dei conti. La struttura sanitaria aveva i requisiti minimi? Se no, erogava comunque soldi pubblici? Per accertare tutto questo mi rivolgerò alla corte dei conti”. G.B. continua la battaglia per dare giustizia alla morte della madre.

V. N., 84 anni, muore il 7 agosto 2012 per sepsi, disidratazione e insufficienza renale. Un’infezione circoscritta in una piaga da decubito al tallone diventa letale.

Due esposti ai Nas. Uno alla regione Lazio. La denuncia nei confronti del medico di base A.M. che seguiva la signora. Sul caso viene aperto un procedimento per omicidio colposo e omissione di atti d’ufficio. La procura – pm Fabrizio Tucci – chiede l’archiviazione. Motivo: la consulenza medico legale non giunge a conclusioni certe sulla qualità dell’assistenza all’anziana. In pratica, per il medico legale incaricato dalla procura è difficile di stabilire se le cure siano state adeguate o meno e se quella piaga avrebbe avuto comunque lo stesso decorso, anche con un’assistenza sanitaria impeccabile.

Secondo il figlio, la cartella clinica non sarebbe stata redatta: di conseguenza, non ci sarebbe prova delle cure ricevute dalla madre. Per B., inoltre, la madre non sarebbe stata informata di quali trattamenti avrebbe dovuto subire: il consenso informato della paziente non sarebbe stato acquisito dai medici. Tema oggetto di una denuncia a parte già sporta da B.

Alla richiesta di archiviazione del fascicolo per omicidio colposo e omissione di atti d’ufficio, il figlio si è opposto subito. L’opposizione all’archiviazione verrà discussa a febbraio 2017. Un altro fascicolo, intanto, sarebbe stato aperto contro ignoti.

Nel frattempo va avanti la causa civile contro il medico di base della signora e l’assistenza domiciliare integrata della Asl di Viterbo.

Il figlio ora è anche pronto a rivolgersi alla corte dei conti. “Le strutture sanitarie che esercitano l’assistenza domiciliare integrata – spiega Bernardi – ricevono finanziamenti pubblici dal fondo della non autosufficienza tramite le regioni. La regione doveva concedere l’autorizzazione all’Adi della Asl di Viterbo dopo aver verificato l’esistenza dei requisiti strutturali minimi, ma ciò non si sa se sia stato fatto.

Per questo – conclude – mi rivolgerò alla corte dei conti, affinché si accerti che non siano stati erogati finanziamenti pubblici a una struttura sanitaria che presuntivamente non aveva titoli per beneficiarne”.

( http://www.tusciaweb.eu/2016/11/morta-per-piaga-da-decubito-esposto-alla-corte-dei-conti/)

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