La misura è colma.
In tutti i possibili spazi di confronti messi nella disponibilità della comunità infermieristica da parte del massimo azionista della rappresentanza professionale, la Fnopi, per dibattere, approfondire, proporre, finanche criticare ed esprimere pareri e giudizi anche taglienti sul mondo della salute e della sanità pubblica e dei suoi attori con un particolare occhio di riguardo a ciò che succede in casa propria, la deriva comunicativa scade nel trash, nell’insulto, nella diffamazione, nella calunnia.
Gesti di autolesionismo puro che non dovrebbero essere più tollerati e permessi: ne va dell’immagine politica del nursing a 360°.
Il diritto di esprimere liberamente un pensiero ed una opi-nione finisce dove inizia il diritto non meno garantito del rispetto che si deve alle ragioni e ai ruoli di tutti gli interlocutori.
Tutto ha un limite, e lo si sta abbondantemente oltrepassando.
Senza attendere di passare di casella in casella ad ogni tiro di dado, un puntatina negli uffici competenti contro gli haters* di casa nostra a tutela della dignità dei presidenti e dei consigli direttivi di Fnopi e dei tanto vituperati Opi provinciali, si suggerisce come necessaria.
* di fatto una massa di ebeti che altrimenti avrebbe difficilmente avuto facoltà di parola e che si nascondono vigliaccamente dietro una tastiera. Del relativo pensiero nemmeno se può parlare, in quanto non pervenuto…